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Contrappasso 2.0 – I colleghi leccaculo

Scritto per InSupposte

Ognuno di noi ne ha incontrato almeno uno nella sua vita: sui banchi di scuola, all’università, in ufficio.

Falsi come un Rolex comprato a Bali, untuosi come i riccioli di Casaleggio, li riconosci facilmente: il loro unico obiettivo è faticare il meno possibile ingraziandosi il soggetto che incarna il potere, e per raggiungere lo scopo ricorrono a qualunque mezzo, anche il più squallido.

A scuola, il leccaculo era lo sfigato seduto al primo banco, che faceva i complimenti alla maestra, le portava un mazzo di fioriContrappasso 2.0 - i colleghi leccaculo al suo compleanno e prendeva sempre 9. All’università, il finto sapientone che pende dalle labbra del professore e prende forsennatamente appunti, che poi va regolarmente ad approfondire al ricevimento studenti. Al lavoro, lo zerbino-senza-vita-sociale che viene promosso al vostro posto perchè sta in ufficio fino alle 11 di sera e usa il poco tempo che gli rimane per fare le pulizie a casa del vostro capo.

So che il vostro sadismo si rivela particolarmente creativo nei confronti di questi soggetti.
Immaginate di averli davanti in questo momento e scatenatevi col contrappasso che si presta meglio a ripagarli con la stessa moneta!

Poemetto a @lddio

@lddio, presso cui Dante ho accompagnatoVirgilio
porgo un quesito a te: di quali orrori
mi macchiai per non esser followato ?

Persin @Dlavolo ho tra i miei seguitori !
Possibil manchi la Suprema Stilla
cui s’usa tributarne canti e cori ?

L’ammetto, m’arrestai pria di scintilla
dello splendor dei Cieli, ma a ragione:
sol l’anima beata è lì tranquilla !

Così fu per tua legge d’adduzione
e al voler tuo io tosto sottomisi
l’andar della mia trista progressione

per quei due regni privi di sorrisi
cui relegasti il torto di Caino
errore, che al perdono ascose i visi.

Pertanto, volgo a te il mio capo chino
poiché d’indegno porto il segno in fronte
però gentil dimando: “Un followino !”

La supplica che lì persin Caronte
mi disse “Monta e prova, costa niente !”
mentre dal barco suo giungevo al ponte

si reca qui, agli ingressi del Potente
ché a me non v’è diritto d’affrettare
il passo oltre le stelle d’occidente.

Che puotesi altro a te redimandare ?
Ah, sì! Il risuono a voce, in grande intesa:
se ben rimebro, ha nome “retwittare”.

 

Publio (V.)

Il Presidente allenatore

Per Silvio si avvicina la scadenzaIl Presidente Allenatore
del 10 april, la sua campana a morto
oltre la qual non sol del passaporto
ma della libertà dovrà far senza

Fintanto che si attende la sentenza
che sancirà com’egli espia il torto
un monito dal cor m’è come sorto:
di “allenator” mai ebbe presidenza!

Ne avrebbe in uno solo tre vantaggi:
costretto a accompagnarsi i calciatori
delle donzelle perderebbe il vizio;
la squadra formerebbe a suo giudizio;
e infine dei futuri allenatori
risparmierebbe i soldi degl’ingaggi

7 modi originali per mandare qualcuno al Diavolo

Scritto per In Supposte

Modestamente, di mandare le persone al Diavolo me ne intendo.Insulti
Ma visto che le ragioni possono essere tante, molte di più dei gironi dell’Inferno, limitarsi all’ordinario torpiloquio può essere limitante, oltre che inutile.
Infatti ha senso insultare una persona solo se serve a farle capire il torto commesso. Altrimenti diventa uno sfogo personale, ma allora equivale a prendere a pugni un sacco (che tra l’altro ha il vantaggio di far bruciare qualche caloria)

Vi do qualche suggerimento, limitandomi per ragioni di spazio ai 7 peccati capitali:

Accidia: “Ti regalerò un pennarello, così ogni tanto ti puoi ridisegnare la riga del culo” [traduzione: passi talmente tanto tempo seduto sul divano che la fisionomia del tuo fondoschiena ne sta sicuramente risentendo];

Avarizia: “Ma con la Venere di Milo hai una lontana parentela o è proprio tua madre?” [traduzione: sei talmente tirchio che non hai solo il braccino corto, sei proprio monco da entrambi gli arti];

Gola: “Ma se ti schiaccio un piede ti si apre la bocca?” [traduzione: sei talmente ingordo che mi sembri un secchio dell’immondizia a pedale];

Invidia: “Fai talmente tanta segatura che se ti scopre l’Ente Foreste ti denuncia” [traduzione: rosichi talmente tanto che stai mettendo in pericolo gli alberi di mezza Italia]

Ira: “Se ti vede la Società Autostrade ti assume come paracarro sonoro” [traduzione: gridi talmente tanto e sei talmente rosso di rabbia da essere fosforescente come un paracarro];

Lussuria: “Se ti licenziano, hai un futuro come ornitologa al WWF” [traduzione: hai una tale esperienza in fatto di uccelli da fare invidia al WWF];

Superbia: “Se il tuo pisello fosse grande la metà del tuo ego, avresti la metà delle corna che hai” [traduzione: non credo sia necessaria 😉 ].

Dialogo surreale fra Ariel Sharon e il Diavolo

Scritto per il LoLington Post

Atrio dell’Inferno – Ufficio Accettazione, 4 gennaio 2006

“Avanti il prossimo!”Saddam and Satan from South Park
“Salve, sua Malvagità, sono Ariel Sharon, matricola 34557757873”
“Ariel Sharon-Ariel Sharon? Il Primo Ministro israeliano?”
“Proprio io, sua Mostruosità. A proposito, con quale titolo la devo chiamare?”
“Chiamami Lucifero e basta: visto che dovremo passare l’eternità insieme è inutile che ci complichiamo la vita. Bene bene, ho sentito parecchio parlare di te. Fammi dare un’occhiata al fascicolo: non ti sei fatto mancare niente, direi. Ateo, giovane terrorista, artefice di invasioni in Stati confinanti, mandante di stragi, estremista… Niente male!”
“Mah, sono tutte calunnie e propaganda politica. Io sono un servitore della mia Patria”
“Non fraintendermi: io apprezzo quelli come te. Però qui ci sono delle regole, non le ho fatte io, ma sono tenuto a rispettarle a farle rispettare. E per le marachelle che hai combinato tu, ti tocca stare quaggiù con me, invece che a suonare l’arpa con gli Angeli, e guarda che a pensarci bene forse è meglio così. Ad ogni modo, mi sei simpatico: per espiare le colpe legate all’invasione del Libano, alle guerre con la Palestina e all’Intifada, ti assegno al Girone dei Seminatori di Discordia, nella Nona Bolgia. Non sarà poi così male, ogni tanto avrai qualche piaghetta purulenta e sanguinante che ti darà noia, ma ti ci abituerai. In più avrai la possibilità di conoscere Maometto”
“Mi permetto di dissentire, Lucifero. Io non ho mai seminato alcuna discordia, anzi. Ho dedicato la mia vita a difendere Israele dalle aggressioni, e non dimenticare che solo qualche mese fa ho ordinato il ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza. Avrei portato a termine il mio disegno di pace se non fosse stato per l’ictus che mi ha colpito!”
“Mmmm hai ragione… però quello che è fatto è fatto. Qui la Giustizia funziona, mica come da voi. Vabbè dai, qualche delega ce l’ho: ti metto nel Girone dei Violenti, nel Settimo Cerchio. E’ collocato un po’ più in alto nel cono degl’Inferi, quindi fa meno caldo, ed è gestito dal Minotauro. E’ un po’ trucido e coatto, ma è un ragazzo davvero simpatico, diventerete grandi amici. E avrai come compagno di stanza Attila, un casinista come ce ne sono pochi!”
“Mi dispiace contraddirti di nuovo, ma non sono d’accordo nemmeno stavolta”
“Eh no, cavolo! Ti ho detto che mi sei simpatico, ma non ho mica l’anello al naso come il Minotauro! Pensi di prendermi in giro? Le stragi di Sabra e Shatila me le sono sognate io? Hai rischiato di farti condannare pure da quei buffoni del Tribunale dell’Aja e vorresti farla franca qui??”
“Mi permetto di farti notare che non sono mai stato dichiarato direttamente responsabile per quelle stragi, effettuate in realtà da dei falangisti. Sì, ok, avrei potuto intervenire e fare qualcosa per evitare che succedessero, ma un’omissione non ha la stessa gravità di un’azione diretta. Si è trattato di una piccola dimenticanza, al massimo di una negligenza…  Sai, un Ministro della Difesa ha un sacco di cose da fare!”
“Ma insomma, dove credi di essere, al mercato del pesce? Al souk di Gerusalemme? Non si negozia, qui, si accetta di espiare la pena che viene assegnata! Sono pur sempre il Signore degli Inferi, io, mica un usciere!  Sai che ti dico? Che ti sbatto nel Limbo, a romperti le palle dalla mattina alla sera, fino a quando non ho deciso dove metterti!!!”
“Ma veramente io…”
“Niente ma! Sparisci dalla mia vista! Avanti il prossimo!”

Limbo – Primo Cerchio dell’Inferno, 11 gennaio 2014

Attenzione, prego: Ariel Sharon, matricola 34557757873, è urgentemente desiderato nell’Ufficio del Direttore Generale”

Poemetto per il Diavolo

Di Publio Virgilio

Nell’Evo Medio, Averno e Malebolge
rappresentavan tal alto gravame
ch’a stessa gravità s’ergevan l’orge;

per l’Etterno dolor di mille brame
oscuro andava il loco della fiamma
che innanzi a veder Dio ponea sue squame.

Di rabbia rimostrava del suo dramma
dolor che mai ad alcun dannar fu lasso
de’versi suoi che cantan l’epigramma:

“Chi per la Nera Porta move ‘l passo
che sia diritto o fora del su’ posto
dal suo signor dovrà subir trapasso.”

Ché que’che in vita ebber peccato esposto
avran sì dannazion etterna in morte
e poscia alla tortura, pur l’arrosto

Tanto più grava quanto l’è più forte
la lista di lor mende che al passato
scriveva la condanna a triste sorte:

“Che tu per sempre ed ora sia dannato!
E se poi scappi e fuggi in Purgatorio
sarai a burlo dal twitto canzonato”

Poiché chi delle pentole amatorio
non solo allo suo Averno limitava
la turba del suo amor provocatorio.

Si vide al tempo odierno che twittava
tra gl’uomin mescolato a guisa ascosa
E ad ogni peccator forca donava

Poiché la Lingua del Dileggio è sposa
e talvolta più del gladio ferisce
chi la favella sua fa irrispettosa.

Vuolsì così colà come finisce
lo prio spazio fino al centoquaranto
che il rigo dello scritto garantisce.

Talvolta non è poco, né pur tanto
ma dell’animo suo a disdegno gusto
si basta, e spregia della sfida il guanto.